Una condizione di stress cronico può essere indotta non solo da condizioni determinate da posizioni lavorative di elevata responsabilità manegeriale ma, assai più spesso, da condizioni lavorative di "minore" responsabilità ma percepite negativamente dall'individuo; uno stesso tipo di attività lavorativa può essere percepita da alcuni come gratificante e stimolante (in varia misura), da altri come frustrante, noiosa e spiacevole.
Il modo in cui l'individuo percepisce una certa realtà lavorativa dipende sia dalle caratteristiche dell'ambiente e dell'attività svolta, sia da fattori interni come le proprie potenzialità creative, le abilità effettivamente possedute, il modo di pensare e il temperamento.
La regola generale è che, quanto più la propria attività lavorativa è percepita negativamente (ossia frustrante, noiosa, eccessivamente impegnativa, non adeguata alle proprie potenzialità creative, ecc.), tanto più essa costituirà fonte di stress.
Ne consegue che anche un individuo che lavora in un ambiente percepito poco stimolante, connotato ad esempio da una blanda attività lavorativa e da numerosi spazi di tempo "vuoti", può incorrere in uno stato di stress cronico; in questo caso l'elemento stressante (stressor) è costituito dal prolungato stato di frustrazione e noia dovuti, in ultima analisi, all'incompatibilità tra le proprie potenzialità, abilità, tendenze e temperamento e quella specifica attività lavorativa.
Lo stress cronico può anche generare dall'accumularsi di situazioni stressanti che si sommano a quella lavorativa già presente da tempo e che, in condizioni "normali", è sufficientemente tollerata: in queste difficili fasi della vita o ogni qual volta lo stress raggiunga valori eccessivi (o eccessivamente prolungati) esso può causare l'insorgenza di sintomi somatici di vario genere, come dolori, cefalee, disturbi gastro-intestinali, ipertensione, asma e, molto frequentemente, ansia, attacchi di panico, insonnia e depressione, tutte condizioni che, non a caso, sono trattate e risolte efficacemente con il Biofeedback e il Neurofeedback che vanno a ridurre/eliminare proprio quelle alterazioni fisiologiche (causate dallo stressor) causa dei sintomi e del malessere da stress.
Anche in questo caso la nostra équipe di psicologi e Biofeedback/Neurofeedback trainers adottano, per ciascun indviduo, la soluzione più indicata allo specifico tipo di sintomatologia e al tipo di tendenze manifestate e preferenze espresse durante il primo colloquio.
La gestione dello stress è un insieme di attività che comportano lo svolgimento di compiti semplici che non devono essere vissuti dall'individuo come noiosi, frustranti o faticosi(ciò che renderebbe l'esperienza stressante) ma, al contrario, come momenti di benessere e rilassamento dedicati esclusivamente a se stessi, per il bene della propria salute psicofisica e dei fattori (relazionali, lavorativi, sociali, ecc.) che da essa dipendono.
Come già detto altrove il protocollo utilizzato prevede sia l'uso delle tradizionali tecniche di gestione dello stress, sia l'uso del Neurofeedback e/o del Biofeedback, sia l'effettuazione di brevi colloqui di consapevolizzazione. La misura e il modo in cui tali metodi vengono integrati nella gestione dello stress variano da individuo a individuo a seconda delle se caratteristiche.